Le case di lavoro per gli storpî, paralitici e mutilati : rapporto presentato al IV Congresso internazionale d'assistenza pubblica e privata, Milano, 23-27 maggio 1906 / Riccardo Galeazzi.

  • Galeazzi, Riccardo, 1866-1952.
Date:
1906
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Credit: Le case di lavoro per gli storpî, paralitici e mutilati : rapporto presentato al IV Congresso internazionale d'assistenza pubblica e privata, Milano, 23-27 maggio 1906 / Riccardo Galeazzi. Source: Wellcome Collection.

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    e come importante sia dal punto di vista che ci preoccupa l’interessarsi alla loro sorte. Se noi non siamo in «rado di precisare il numero degli storpi, paralitici e mutilati che esistono, possediamo però alcune stati- stiche raccolte con molta diligenza in Germania, dove la questione preoccupa sociologi e filantropi da assai lungo tempo, sulla base delle quali si può giungere a dei calcoli sufficientemente approssimativi. Io mi limiterò ad alcune di queste percentuali : dalle statistiche raccolte nello Schleswig-Holstein, nelle provincie del Reno, nella Slesia e nella Sassonia, ecc., risulterebbe che : Sopra 7.751.812 abitanti, gli storpi, paralitici e mutilati raggiunge- rebbero la cifra di 57.987 con una percentuale oscillante nelle varie pro- vincie fra 3,2 e 8,6 H/oo) e cioè in media 5,6 0 A questa gli adulti parteciperebbero nella proporzione media del 4,5 °/00 ed i bambini e adolescenti al disotto dei 14 anni in quella di 1.17 °/m. Riferendo queste percentuali alla popolazione complessiva della Ger- mania e dell’Italia, per portare due esempi, si avrebbe che nella prima sopra 57.000.000 di abitanti sarebbero 320.000 gli storpi di cui circa 253.000 adulti e 67.000 ragazzi sotto i 14 anni; in Italia sopra 36.000.000 di abitanti circa 202.600, di cui 163.600 adulti e 39.120 al disotto di 14 anni. Di tutte queste percentuali quella che è segnala colla massima co- stanza ò appunto quella che più ci interessa, cioè la proporziono degli storpi in età giovane : questa è a un dipresso l’uno per mille abitanti. Vediamo brevemente quali siano le condizioni fatte dalla società a questi disgraziati. 11 bambino storpio o mutilato per il suo stato pietoso, che lo rende così bisognevole di aiuto, è fatto oggetto nell’infanzia a cure speciali per parto della famiglia: venuta l’epoca della scuola e con essa compiendo il primo passo nella vita, egli non trova più nella gioventù coetanea quella misericordia e quell’appoggio che ha sempre avuto dalla famiglia; abbandonato e lasciato in disparte, soffre della turbolenza e della gaiezza dei compagni a cui non può partecipare e cade in un iso- lamento che ò la prima origine di un’amarezza che prende profonde ra- dici nell’animo dello storpio e ne modifica precocemente il carattere. Finita l’epoca della scuola, il ragazzo storpio e povero dovrebbe imparare un mestiere, ma qui gli ostacoli e le difficoltà si fanno anche p ii gravi; il difetto fisico impedisce spesso che egli venga utilizzato poiché l’officina, il negozio, l’industria possono soltanto applicare l’indi- viduo sano e capace di lavorare e produrre, per cui gli vien spesso chiusa la via del tirocinio professionale. Benché di questi derelitti sol- tanto il 4-5% sia deficiente din’telligenza, un quinto rimane, analfabeta e due terzi soltanto riescono a provvedere alla meglio al proprio sosten- tamento. Dato in cifre, riferite alla popolazione totale, sarebbero in Ger- mania 100 000 ed in Italia 54.500 storpi che non sarebbero in grado di provvedere alla propria esistenza. Ora che avviene di questi infelici in tali circostanze? Chi da tempo trovandosi in mezzo ad essi, ha occasione di studiarne i carat- teri psicologici, deve ammettere che questi li differenziano profonda- mente dagli individui della stessa classe povera a cui appartengono. Per assenza di un’educazione dell’intelligenza e del sentimento, il senso morale pare in essi arrestarsi ad un grado incompleto di evoluzione e come noi troviamo in essi uno sviluppo embrionale dei centri di inibi-